Risale a 565 milioni di anni fa uno dei momenti-chiave per l’evoluzione della vita sulla Terra, cioè il passaggio dagli organismi formati da una singola cellula a quelli più complessi, costituiti da più cellule.
Questa datazione così accurata è stata ottenuta per la prima volta analizzando alcuni dei fossili più antichi del pianeta provenienti dal Galles, nel Regno Unito. Il risultato, pubblicato sulla rivista della Società Geologica britannica e frutto della ricerca coordinata dall’australiana Curtin University, è stato reso possibile da antichi strati di cenere vulcanica, usati come ‘segnalibri’ della storia geologica.
“Abbiamo utilizzato le ceneri emesse da un antico vulcano che hanno ricoperto i fossili come indicatore del tempo, per datare con precisione i fossili a 565 milioni di anni fa”, osserva Anthony Clarke, che ha guidato lo studio. “Con altri fossili simili trovati in tutto il mondo, la datazione li identifica come parte di un’antica comunità vivente che si sviluppò quando la Terra uscì da un’era glaciale globale. Queste creature potrebbero somigliare in alcuni aspetti a specie marine attuali. come le meduse , ma per altri versi – aggiunge Clarke – sarebbero molto bizzarre: alcune sembrano felci, altre cavoli e altre ancora simili a penne di uccelli”.
“Questi fossili del Galles appartengono alla stessa tipologia dei famosi fossili di Ediacara, scoperti per la prima volta in Australia – afferma Chris Kirkland, uno degli autori dello studio – e mostrano alcune delle prime prove di organismi multicellulari su larga scala, segnando un momento di trasformazione nella storia biologica della Terra”. Nonostante sia stata ritenuta per lungo tempo esclusiva dell’Australia, infatti, l’ormai ben nota fauna di Ediacara, che comprende i primi antenati di tutti gli animali che oggi popolano il pianeta, è stata rinvenuta in tutti i continenti, ad eccezione dell’Antartide.