Dalla mano dell’illustratore alle pagine di Focus: in questo timelapse vi mostriamo come nasce l’illustrazione della rubrica Tipi italiani, dedicata agli animali che possiamo incontrare nel nostro Paese.
Categoria: animali
Gli animali e il freddo estremo | Sapete che c’è chi può sopravvivere a -50°C?
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A differenza di noi esseri umani, alcuni animali sanno perfettamente come proteggersi dal freddo estremo con l’aiuto del proprio corpo.
Il freddo sta pian piano arrivando, anche se quest’anno si sta facendo attendere. Con l’avvicinarsi di dicembre, mese in cui l’inverno inizierà ufficialmente, le temperature stanno calando sempre di più e molte persone scelgono di rinchiudersi in casa e aspettare il primo spiraglio di sole per uscire.
Gli esseri umani non sono naturalmente predisposti per vivere al freddo, anche se alcune popolazioni ci dimostrano una grande capacità di adattamento: gli abitanti della Siberia orientale, in Russia, passano gran parte dell’inverno con temperature che raggiungono i 50° sotto zero. Discorso diverso per gli animali: alcuni di loro si trovano perfettamente a proprio agio con queste temperature.
Un corpo progettato per rimanere al caldo
È il caso della volpe artica, che con il suo splendido mantello bianco invernale è perfettamente equipaggiata per affrontare i climi rigidi. La conformazioni fisica di questo animale sembra progettata esattamente per far fronte a questo tipo di condizioni climatiche: il mantello fornisce isolamento termico, i peli sui cuscinetti delle zampe impediscono loro di scivolare sul ghiaccio e possono arricciare le loro folte code intorno al naso e al viso per tenerli al caldo. Inoltre, il pelo bianco funge da mimetismo per aiutarli a nascondersi dalle loro prede.
Discorso simile vale per gli orsi polari. Per trattenere il calore, hanno uno spesso strato di pelo, uno strato di grasso isolante di 10 cm e orecchie molto piccole. Il naso nero e i cuscinetti delle zampe sono in grado di assorbire il calore del sole per tenerli al caldo.
Il loro corpo è così predisposto per trattenere il calore che per evitare il surriscaldamento si muovono lentamente e riposano spesso. Hanno anche zampe larghe adatte per nuotare e artigli per catturare prede e scavare tane nella neve.
Quando si pensa agli animali che vivono in climi estremi, impossibile non pensare ai pinguini. Tra quelli che meglio sanno affrontare il freddo ci sono i pinguini imperatore, che hanno un modo di tenersi al caldo molto particolare e che denota una notevole intelligenza: si raggruppano per tenersi al caldo e per proteggersi dai predatori.
E l’elenco è ancora abbastanza lungo: c’è ad esempio il bue muschiato del Nord America che per trattenere il calore ha due strati di pelo diverso, uno corto e uno lungo, ed è dotato di zoccoli grandi e duri per rompere il ghiaccio e trovare acqua da bere.
Come dimenticare, infine, le renne che vivono nell’area intorno al Circolo Polare Artico. In questa zona le temperature invernali si avvicinano a 70° sotto lo zero e, per sopravvivere a questo freddo estremo, le renne hanno un pelo extra-isolante, che copre tutto il loro corpo, dalle punte del naso alla base delle zampe. L’unica parte esterna delle renne non coperta di pelo sono gli occhi.
L’echidna non è muta: ascolta il suo verso “amoroso”
Abbiamo scoperto che l’echidna, un bizzarro mammifero oviparo, emette una vasta gamma di versi durante la stagione degli amori
L’echidna non è muta. È quanto rivela per la prima volta uno studio pubblicato sul Journal of Zoology che risolve un “mistero” che la zoologia si porta dietro da anni: quello riguardo al presunto mutismo di questo bizzarro animale australiano, che assomiglia a un formichiere ma è coperto di spine come un istrice, e che appartiene al gruppo dei monotremi, mammiferi primitivi che comprendono anche l’altrettanto curioso ornitorinco e che sono endemici di Australia e Nuova Guinea. Finora, il verso dell’echidna non era mai stato documentato in uno studio, e l’unico suono che avevamo sentito emettere a questi animali era il rumore che fanno quando annusano. Questo video dimostra al contrario che hanno un vasto repertorio comunicativo.
VOCI RUBATE. Le echidna analizzate per questo studio appartengono alla specie Tachyglossus aculeatus, nota comunemente come echidna istrice, una delle quattro rimaste di questo gruppo comparso tra la fine del Giurassico e l’inizio del Cretaceo e diversificatosi in molte forme diverse – la maggior parte delle quali sono oggi estinte. L’echidna istrice è una delle poche sopravvissute, e oggi si trova in Nuova Guinea e in Australia; ed è proprio qui, nel Dryandra National Park, che il team della Curtin University ha registrato per la prima volta le loro vocalizzazioni. Alcune sono state registrate live con l’uso di microfoni a mano, altre sono invece state catturate da un microfono “abbandonato” nei pressi di una caverna particolarmente frequentata da questi animali.
https://www.youtube.com/watch?v=6IoEql8fwg4
Risolto il mistero del pene a quattro teste dell’echidna
IL CANTO DELL’AMORE. Tutte, però, hanno una caratteristica in comune: sono state registrate durante la stagione degli amori dell’echidna, l’unico periodo dell’anno durante il quale abbiamo sentito il verso di questi animali. Questo suggerisce che le echidna usino la comunicazione acustica a scopi riproduttivi, ma per i dettagli serviranno più osservazioni. La scoperta è comunque una rivelazione, almeno dal punto di vista evolutivo: echidna e ornitorinchi si sono separati molto presto dagli altri mammiferi, e il fatto che entrambi i gruppi siano in grado di vocalizzare significa che questo tipo di comunicazione era, con ogni probabilità, già presente nel loro antenato comune, e che i mammiferi “parlano” da almeno 200 milioni di anni.
CIBO PER ANIMALI: FATE ATTENZIONE
La Natural Wonder Pets (NWP) compra solo erbe fresche e non cotte per i loro prodotti da due distributori, entrambi dal west coast degli Stati Uniti. Uno è operativo nel settore da 28 anni, l’altro è presente da 35 anni. Il personale in entrambe le aziende sono pienamente devoti all’uso delle erbe come via verso la guarigione. Questi due distributori lavorano in stabilimenti certificati Kosher e Biologico USDA e sono regolarmente ispezionate dal FDA.
Non tutte le erbe che la NWP usa sono biologicamente certificate perchè molte erve crescono solamente in alcune luoghi geografici oppure raggiungono la potenza ottimale solo in certe condizioni naturali (selvatiche). P.es. la migliore radice di genziana prospera nei alti pascoli delle Alpi e delle Himalaya, ed è da qui che proviene la genziana della NWP. La radice di rehmannia cresce copiosamente in tutta la Cina, ma solo quella della provincia di Henan viene considerata dagli erboristi della Medicina Tradizionale Cinese come genuina, quindi la NWP si procura la rehmannia solo da questa zona. Qualsiasi erba che non è biologicamnete certificata è di origine selvatica, cresciuta in zone incontaminate lontane dalla civilizzazione, poi analizzate in laboratorio per accertarsi della loro purezza assoluta.
Scegliete PRIME VIDEO, LA CLASSE NON E’ ACQUA
Il solvente di estrazione (mestruo) utilizzata dalla NWP è costituito da una miscela brevettata di glicerina vegetale biologica, aceto di mele e acqua che ionizziamo e purifichiamo tramite filtri che misurano un centimetro di micron. La Natural Wonder Pets (NWP) non estraggono con l’alcol, che è nocivo per cani e gatti, né con il calore che “snatura” i componenti alla base delle erbe che guariscono.
Le erbe dellla NWP sono coltivate biologicamente (biologicamente certificate USDA o Wildharvested) per mantenere la purezza. Poi le mettono in un dispositivo di estrazione a spettro completo, quasi quattro litri pregiati alla volta, al massimo del loro ciclo di potenza per non meno di una quindicina di giorni.
La lunga tradizione di tinture NWP garantisce che le percentuali dei loro estratti siano identiche alle percentuali dei nutrienti sinergici presenti nelle piante utilizzate.
Producono e vendono solo i propri prodotti, in modo da sapere esattamente cosa c’è al loro interno. Non conoscono altro metodo di estrazione delle erbe migliore di quello che con così tanta fatica prepara Madre Natura per i nostri cari amici animali.
Sersale, giornata mondiale per gli animali
“Ogni animale è un capolavoro unico della natura, degno di rispetto e protezione”. Nella giornata mondiale per gli animali, 4 ottobre, l’associazione Balzoo di Sersale torna a stigmatizzare con forza l’annoso problema del randagismo e dei maltrattamenti sugli amici a quattro zampe.
Scrivono ancora i volontari dell’ associazione di Sersale: “Era il 1925 quando in Germania si celebrava la prima giornata mondiale degli animali, da allora sono passati quasi cento anni e siamo ancora qui a discutere e parlare di diritti e benessere degli animali.
Il mondo e la società sono cambiate molto da allora e sempre più persone si preoccupano e sono attente ai diritti e al benessere degli animali,ma se la consapevolezza è cresciuta,poco o nulla è cambiato per miliardi di animali.
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Sono milioni i cani e gatti che vivono ancora rinchiusi e dimenticati all’interno di canili e milioni quelli abbandonati per strada e condannati ad una vita di stenti e sofferenza per non parlare degli animali considerati da reddito e della fauna selvatica.
Oggi sappiamo che il nostro futuro dipende dalla biodiversità,quindi oggi è per noi la giornata giusta per fermarsi a riflettere sul fatto che solo una società più sostenibile e rispettosa degli animali e dell’ambiente è l’unica possibilità che abbiamo per il futuro.
Balzoo amici di Ronzo porta avanti la sua battaglia e resistenza con amore e grande impegno convinti che a fare la differenza sono i piccoli gesti e le scelte quotidiane.”
Balzoo Amici di Ronzo di Sersale non si limita ai solo proclami e negli ultimi anni ha recuperato tanta animali da solitudine e abbandono.
Enzo Bubbo