DI ELENA BOZZOLA
In molti casi, la vicinanza con un gatto o un cane, durante la prima infanzia, aiuta a prevenire le malattie. Ma ogni bambino è diverso ed è sempre consigliabile un consulto con il proprio pediatra
Alcuni genitori con familiarità ad allergie rinunciano a un animale domestico alla nascita del primo figlio, preoccupati per la sua salute. Tuttavia, diversi studi dimostrano, nella prima infanzia, un effetto protettivo degli animali domestici contro lo sviluppo di sensibilizzazione allergica, rinite, dermatite ed eczema, respiro sibilante e addirittura asma. E, secondo alcuni studi, il contatto fin da piccoli con i quattro zampe potrebbe avere effetti positivi sul sistema immunitario.
L’idea di base è che il contatto con cani e gatti, che portano batteri e allergeni, possa stimolare il sistema immunitario e favorire lo sviluppo di una risposta immunitaria più equilibrata. Questo processo è simile a ciò che viene chiamato “ipotesi dell’igiene”: un’esposizione precoce a diversi microrganismi aiuta a prevenire le malattie. In altre parole, il sistema immunitario dei bambini che crescono in ambienti in cui sono presenti animali potrebbe diventare più robusto, sviluppando una tolleranza a certe sostanze e riducendo il rischio di allergie e malattie.
In questo senso, l’esposizione ad allergeni del gatto ad alte dosi potrebbe indurre tolleranza agli allergeni del gatto e potrebbe quindi spiegare perché gli animali in casa possono ridurre il rischio di sviluppare malattie allergiche. Tuttavia, è importante notare che non tutte le ricerche sono unanimi e che ogni bambino è diverso. Alcuni potrebbero sviluppare allergie agli animali, quindi è sempre consigliabile un consulto con il proprio pediatra in situazioni specifiche.
Elena Bozzola
Consigliere nazionale Società italiana pediatria; presidente Onlus “Il bambino e il suo pediatra”