Quanti e quali animali sono raffigurati sulle banconote nel mondo?Uno studio ha esaminato oltre 4.500 banconote di 207 paesi, identificando 352 specie animali raffigurate. Gli uccelli e i mammiferi sono i più rappresentati e un terzo delle specie sono minacciate, evidenziando l’importanza percepita della conservazione della fauna.
di
SALVATORE FERRARO
Monete e banconote sono da sempre uno dei simboli più tangibili dell’identità e dei valori di un paese. I disegni stampati raffigurano infatti molto spesso monumenti, personaggi politici e simboli socio-culturali. Tuttavia, è stata prestata poca attenzione sull’importanza della natura e della fauna selvatica raffigurata sulle banconote e su come queste possano contribuire all’identità nazionale e alla promozione dei valori della conservazione delle specie.
Per colmare questa lacuna, un gruppo di ricercatori guidati dalla Griffith University, ha quindi realizzato una vera e propria analisi tassonomica degli animali selvatici raffigurati sulle banconote di tutto il mondo, per capire dove e soprattutto quali sono le specie più rappresentate. Ne è uscito fuori uno studio molto dettagliato recentemente pubblicato sulla rivista People and Nature.
Gli autori hanno esaminato oltre 4.500 banconote stampate tra il 1980 e il 2017 in ben 207 paesi sparsi in tutto il mondo, identificando e caratterizzando le specie animali rappresentate. Sono stati individuate 883 raffigurazioni di animali su 689 banconote in totale, tuttavia non è stato possibile sempre identificare le specie. Per esempio, piccioni o cervi generici sono stati eliminati dallo studio.
Il campione finale includeva quindi 841 raffigurazioni in cui è stato invece possibile identificare ben 352 specie uniche (il 95% autoctone dei paesi), presenti su circa il 15,2% delle banconote analizzate. Gli hotspot geografici e i modelli tassonomici osservati nell’iconografia della fauna sulle banconote, corrispondono in buona parte con gli hotspot di biodiversità presenti sul pianeta.
Le specie terrestri sono quelle che dominano le raffigurazioni, rappresentando ben l’89% di tutte le immagini. Tutto questo, nonostante le nazioni insulari e i paesi con grandi tratti di costa siano quelli che più spesso raffigurano animali sulle proprie banconote. Senza troppe sorprese, gli uccelli (195 specie) e i mammiferi (96 specie) sono i gruppi animali più rappresentati.
Anche la biogeografia riflette queste tendenze, con l’Africa rappresentata soprattutto da grandi mammiferi terresti (con l’elefante e il bufalo africano africano presenti in ben 11 paesi diversi) e il Sud America che preferisce invece gli uccelli. Per quanto riguarda le specie considerate minacciate, invece, queste rappresentavano quasi un terzo (il 30%) di tutti gli animali, evidenziando il valore perlomeno percepito della conservazione di queste specie.
Gli autori sottolineano però che c’è ancora una tendenza continua a rappresentare soprattutto i grandi animali più carismatici, come elefanti, leopardi, leoni, aquile e falchi, con alcuni gruppi che risultano pesantemente sotto-rappresentati, come anfibi, rettili, pesci e soprattutto invertebrati, con appena 15 raffigurazioni in totale tra specie terrestri e acquatiche.
I ricercatori propongono inoltre diversi spunti per ulteriori indagini volte a esplorare, per esempio, le relazioni tra valore percepito e rappresentazione della fauna selvatica, oppure su come gli animali cambiano nel tempo e quali sono i processi decisionali che portano a scegliere questa o l’atra specie da raffigurare su monete o banconote.
Sempre secondo gli autori, la rappresentazione della fauna selvatica sulle banconote non solo celebra la biodiversità e l’identità di un paese, ma può anche fungere da potente strumento educativo promozionale per la conservazione delle specie. In un mondo dove la natura è sempre più minacciata, queste raffigurazioni possono ricordarci l’importanza di proteggere il nostro patrimonio naturale per le generazioni future.